TERAMO – Il sistema delle Reti d’impresa si conferma come strumento di rilancio per il superamento della crisi. L’Abruzzo si pone al quarto posto in Italia per questa tipologia di aggregazioni: a fine settembre il dato è quintuplicato rspetto al precedente periodo del 2012, passando dalle 20 reti alle attuali 121, con il coinvolgimento di 475 imprese rispetto alle 104 di allora. Il dato è emerso nel corso della conferenza stampa organizzata dall’Unioncamere Abruzzo e da Banca dell’adriatico a Teramo, in occasione della firma del protocollo di costituzione del "Laboratorio regionale per le reti d’impresa", strumento di sostegno alla crescita delle reti, garantendo loro servizi e supporti economico-finanziari in fase di investimento. Secondo l’Osservatorio Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano, il 69% delle Reti coinvolgono esculsivamente imprese abruzzesi, 265 (55,8%) delle quali sono del settore servizi, in particolare servizi professionali alle imprese e servizi di ristorazione, 156 (32,9%) del settore industriale, segnatamnte metalmeccanico, moda e alimentare, 44 (9,3%) delle costruzioni, 10 (2,1%) dell’agricoltura. Importante è la dimensione delle imprese: nove su dieci sono di dimensioni micro (64,6%) o piccole (24,9%), in sostanza proprio quelle aziende che hanno più bisogno di rafforzare la capacità di fare innovazione, creare marchi, vendere o esportare. Chieti è la provincia più dinamica, facendo registrare 215 imprese in rete, che costituisce il quarto dato a livello nazionale. Seguono Pescara con 115, L’Aquila e Teramo con 73 e 72 ciascuno. «Migliorare la competivitià delle imprese – ha spiegato Giustinio Di Carlantonio, presidente di Unioncamere Abruzzo – è il nostro obiettivo: farlo con una realtà del mondo creditizio come Banca dell’Adriatico significa contare su un supporto finanziario di grosso calibro». Per il presidente della Banca, Giandomenico Di Sante, «trovare il passo spedito verso il futuro significa anche applicare l’esperienza nel campo economico e finanziario alle realtà del territorio». «Non è la panacea contro la crisi – ha commentato Roberto Dal Mas, direttore generale di Banca dell’Adriatico -, ma con il Laboratorio abbiamo creato una piattforma comune su cui innestare iniziative di crsscita, che funga da stimolo per le piccole e medie imprese regionali per meglio reagire allo stato di crisi». Dal Mas non ha risparmiato critiche alla legislazione regionale abruzzese sull’accesso al fondo centrale di garanzia che vincola le imprese a ricorrere ai Confidi per l’accesso al fondo centrale di garanzia entro i 100mila euro di finanziamento: la delibera 800 del 4 novembre scorso è stata approvata dalla giunta regionale e attende il placet della Conferenza delle Regioni. «Come primo operatore regionale per la gestione dei fondi del mediocredito centrale – ha spiegato Dal Mas – riteniamo trattarsi di un provvedimento antistorico, che limita fortemente l’accesso al credito, trasferendo sulle imprese e gravandole di costi aggiuntivi: ritengo che potrebbero costringerci a selezionare le controparti con cui operare».
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